Paesaggio


A proposito di paesaggio: una mail che mi è arrivata sul tema inceneritori. Andrea

 

Esiste veramente molta disinformazione sul punto e su alcuni aspetti che, se fossero noti, forse potrebbero far cambiare radicalmente lopinione pubblica.
Parto da casa mia, da quel che sta succedendo a Parma, dove verrà costruito in termovalorizzatore (inceneritore non suona bene) che brucerà rifiuti e produrrà teleriscaldamento.
Il soggetto che lo costruisce è ENIA, una multi utility nata dalla fusione delle aziende municipalizzate operanti nel settore dei servizi pubblici nelle Province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, quindi partecipata dai relativi comuni.
Il costo dichiarato dellappalto è 180 milioni di euro.
Laspetto commerciale è evidente: il cittadino paga per conferire il rifiuto, il rifiuto è il combustibile che alimenta il termovalorizzatore, il cittadino paga (se aderisce allofferta) anche il riscaldamento che viene così prodotto.
Le conseguenze ambientali riguardano le emissioni.
Viene dichiarato che non verranno emesse diossine grazie alla altissima temperatura di combustione, verrà certamente emessa CO2 in larga misura, verranno certamente emesse polveri sottili (vedremo come)  in grande quantità.
Sulle diossine la verità si potrà sapere solo quando verrà messo in funzione, perché la loro mancata emissione è una promessa del costruttore (viene definito prodotto di ultima generazione quindi non inquinante) e quindi dopo una decina danni  con le analisi epidemiologiche.
Il dato attuale sugli inceneritori esistenti in Europa ci dice che  le diossine vengono emesse (basta un abbassamento casuale di temperatura, ad esempio)  e che lincidenza dei tumori aumenta in funzione della vicinanza agli inceneritori ed è proporzionale alla distanza.
Qui si produce il parmigiano reggiano anche con latte prodotto da caseifici non lontani dallimpianto, la Barilla ha i suoi stabilimenti a due chilometri dallimpianto stesso, tanto per fare due esempi, solo per capire che rischio si corre.
Quanto a CO2 i dati ritengono lemissione accettabile, quanto alle polveri sottili si parla di (costosissimi) filtri che la tratterranno.
Questultimo dato è contestato dalla comunità scientifica che ritiene che le polveri sottili escano comunque in modo ancora più fine (non più PM10 ma PM 2,5, per dire) e quindi ancor più pericolose in caso di inalazione.
Gli argomenti a favore dicono che le discariche sono più pericolose, che lasciare i rifiuti a marcire comunque ci porterà in breve alle condizioni della provincia di Napoli (un po come gli argomenti sulla sicurezza.), che gli inceneritori ci sono in tutta Europa e a Vienna persino in centro e che comunque non ci sono alternative.
Non è vero.
Cè un dato, ad esempio, che tutti ignorano ma che è presente in tutti i progetti di inceneritore (lo potresti leggere sul sito di quello che sarà costruito a Torino, ahimè, con la benedizione di Chiamparino) e cioè che almeno il 30% del rifiuto conferito si trasforma in cenere pesante che deve necessariamente essere smaltita in discarica.
Bruciare i rifiuti significa quindi avere la certezza, oltre che di mandare per aria sostanze di cui nella migliore delle ipotesi non conosciamo la pericolosità o la consistenza (lo sapremo dopo), di dover smaltire una considerevole quantità di scarti, che sono diventati pericolosi dopo che sono stati bruciati rifiuti dalle caratteristiche diverse  tutti insieme, in discarica, cioè quel che si è dichiarato di voler evitare.
Ma soprattutto non è vero che non ci sono alternative.
Qui è sorto da tempo un Comitato (Gestione Corretta Rifiuti) che non solo ha contestato i dati che comune e provincia hanno distribuito, ma ha predisposto un progetto alternativo, di cui ti mando il link (è pubblicato su repubblica.parma) così come del loro sito:
http://static.repubblica.it/parma/alternativainceneritore.pdf
http://www.gestionecorrettarifiuti.it/no-inceneritore/alternative.html
ha come presupposti gli stessi del progetto di Enia (implemento della differenziata ad esempio) ma consiste nel trattamento a freddo, senza combustione.
Costa 10 milioni di euro contro 180, darebbe lavoro a più persone, ha un residuo del 5% (non pericoloso perché non bruciato) invece che del 30%, esclude qualsiasi rischio di inquinamento alla fonte, perché non cè combustione.
Certo, non consente di riscaldare la città facendo pagare al cittadino due volte un servizio, però garantisce comunque guadagni derivati dalla cessione di ciò che si ricava, raggiungendo lutile in 3 anni invece che 20 (causa i costi ovviamente).
Ma soprattutto elimina ogni rischio rendendo inutile ogni valutazione ipotetica sulle emissioni.
In italia ci sono esempi in piccoli centri, Vedelago (TV), Colleferro (Roma), Tergu (Sardegna).
Sabato qui cerano 5 mila persone in piazza, i comitati che seguono la vicenda raccolgono molti nostri elettori, ma molti evidentemente li perdiamo proprio per questo se le liste grillo che ovviamente sono in prima fila e non scontano alcuna ambiguità politica sul punto hanno preso un 7%.
Ma al di là di questo, mi chiedo: cosa è meglio per la gente, per la popolazione?
Una cosa che costa molto e, nella migliore delle ipotesi, presenta rischi per la salute lasciando un 30% di materiale da mettere  in discarica, o una che costa quasi 20 volte di meno, è a rischio zero per la salute e la produzione alimentare, ha un residuo non pericoloso del 5% ed è comunque redditizia (dando lavoro anche a più persone)?
Ecco, io vorrei un PD che usando il buon senso e seguendo il principio di precauzione e della buona amministrazione si schierasse a gran voce per questa ultima soluzione.
E secondo me lelettorato potenziale del PD è fortemente interessato alla difesa dellambiente, ma a quella reale, non ad una difesa fittizia.
Per questo sono fortemente critico con Chiamparino ma anche con Matteo Renzi, che gli inceneritori li difendono, proprio perché mi sembra un approccio vecchio, che non si domanda cosa sarà di noi fra 20 anni, che non va oltre.
Invece possiamo andare oltre, e ti assicuro che molte persone sarebbero ben felici di poter votare un grande partito che sia veramente ecologista in modo concreto e non dei ragazzi come i grillini (che conosco, che  stimo, e con cui bisognerebbe parlare e discutere) che non hanno nulla dietro per poter realizzare qualcosa invece che limitarsi a protestare per qualcosa.
E per questo che nonostante le delusioni rimango iscritto, perché le cose le vorrei anche cambiare.
Spero di non essere stato troppo prolisso.
Ciao.
Giampaolo (da Parma) Coriani

 

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Carissimi,

dopo un primo periodo in cui attraverso il wiki e la mail andiamooltre@gmail.com abbiamo raccolto le vostre idee e le vostre proposte è il tempo di concretizzare le idee.

I comitati e le persone

In alcuni territori sono nati alcuni comitati e gruppi che stanno incontrandosi e riunendosi per programmare alcune iniziative. L’invito è di cercare di rimanere in contatto anche nelle altre realtà dove si siano rese disponibili persone interessate al Progetto Nord e ad Andiamo Oltre.

È necessario anche coinvolgere nuove persone sulle singole iniziative per continuare ad “allargare il cerchio”.

Tutte queste energie coinvolte credo debbano essere motivate a lavorare su cose concrete. Ho proposto a chi mi ha contattato alcuni progetti mirati sull’esperienza delle realtà locali.

Tra i primi a Bergamo si sono attivati e hanno disegnato una road map che disegna concretamente questo percorso. Ve lo giro così che il  format bergamasco possa essere utili a singoli o gruppi che si vogliano mobilitare.

Questi gruppi si potrebbero concentrare sulle  "Buone Pratiche" dei Comuni e sui candidati vincenti del PD con l'obiettivo di elaborare dei documenti politici su esperienze e iniziative concrete.

Naturalmente questo format si può applicare anche ad altri temi. Penso, ad esempio, al mondo del lavoro autonomo, delle partite IVA e dei piccoli imprenditori che al Nord sono spesso oggetto delle attenzioni del Pd sono in scadenze elettorali. Sarebbe interessante attraverso Andare Oltre comunicare e cercare di capire questa galassia che rappresenta il cuore produttivo del Nord. Il sistema potrebbe essere il medesimo dello schema sopra riportato.

Un altro tema su cui si potrebbe attivare il lavoro è l’immigrazione: le pratiche di integrazione e coinvolgimento che nelle varie realtà si sono sviluppate.

 

Il format bergamasco 

a)      Come abbiamo vinto? gli elementi caratteristici e distintivi che hanno portato liste e liste civiche di centro sinistra a vincere le elezioni nei comuni in contesti difficilissimi; in provincia infatti Lega e Pdl superano ampiamente, il 70/75%;

b)      Le "Buone Pratiche", cioè esperienze e soluzioni adottate da ammnistrazioni comunali che hanno affrontato positivamente determinate problemi in modo innovativo e concreto;

c)       Cosa fa il Pd? Come si pone il PD rispetto all'ente o come dovrebbe farlo?

d)      Il federalismo di cartone. Abbiamo anche deciso di raccogliere informazioni sui trasferimenti finanziari dallo Stato ai Comuni per il periodo 2003 - 2009 per documentare il federalismo alla rovescia del centrodestra.

La road map.

Primo step. Effettuare il lavoro attraverso incontri/interviste con sindaci e referenti di amministrazioni comunali:

  • § 
  • §  definiremo inoltre una lista di Amministrazioni Comunali, 10/15 da incontrare ed "intervistare". Le sceglieremo tra quelle amministrate dal centro sinistra e potremo anche inserirne alcune che non sono state confermate nell'ultima tornata elettorale; talvolta, purtroppo, le buone pratiche non sono sinonimo di vittoria assicurata;

Secondo step.

  • §  incontrare la segreteria provinciale per presentare l'iniziativa ed eventualmente avere uno spazio per presentarne i risultati alla prossima Festa Democratica provinciale;
  • §  fissare un calendario di incontri con le amministrazioni prescelte;
  • §  elaborare il documento finale; il tutto entro fine luglio 2010 (magari anche prima).

 

Il documento politico-riassuntivo

In parallelo al lavoro delle realtà locali, a livello centrale (passatemi il termine un po’ sovietico…J) abbiamo strutturato un schema di documento politico-riassuntivo su cui stiamo lavorando e che sarà pronto prossimamente.

Gli appuntamenti

Infine gli appuntamenti concreti e non virtuali del Progetto Nord.

Stiamo organizzando un incontro per fare il punto del lavoro svolto e per scambiarci le idee, che con ogni probabilità si svolgerà a Giugno, probabilmente in Provincia di Varese. Vi terremo, naturalmente, informati.

 

Rimango a disposizione attraverso l’email andiamooltre@gmail.com e la mia personale (se scrivete alla mia personale, mettete sempre in copia conoscenza quella di Andiamo Oltre).

A presto

Andrea Civati